I presidenti di prestigiose maison di Borgogna hanno pochi dubbi: i prezzi al dettaglio dei vini sono destinati a subire un’ impennata. Il motivo non è aumentare i margini di guadagno, ma di fare fronte ai crescenti costi di produzione, che si riflettono ormai anche sulla fascia entry level, destinata a diventare inaccessibile agli appassionati con minore potere di acquisto. Intervistati da Patrick Schmitt, con preoccupazione constatano una situazione in veloce trasformazione “i prezzi non aumentano perché stiamo diventando arroganti, o perché stiamo generando più valore; i prezzi aumentano perché sta aumentando il costo medio di produzione“. Il problema delle gelate primaverili, sempre più frequenti insieme alle grandinate estive, è una delle piu significative ragioni a breve termine dell’aumento. E se è vero che gelate in primavera ci sono sempre state, adesso, il germogliamento è spesso in anticipo di due settimane rispetto a trent’anni fa. In quanto alla grandine, fino a vent’anni fa era un problema per un’annata su trenta; oggi è diventata molto più ricorrente, come quella che ha colpito diversi vigneti per ben tre anni consecutivi, dal 2012 al 2014.
“la percezione comune è che la Borgogna sia costosa, ma non si è a conoscenza di tutto il lavoro, lo stress e i costi”.
In una prospettiva a lungo termine, si aggiunge la ridotta aspettativa di vita delle piante: un 15 per cento degli esemplari più vecchi muore ogni anno a causa di malattie come l’esca. Alla base della moria, si pensa, gli effetti di decenni di selezione clonale, che si è sempre preferita a quella massale. La prima prevede la selezione di una o più viti geneticamente uguali, scelte per determinate caratteristiche, ritenute vantaggiose: le piante, avendo lo stesso genotipo e le stesse caratteristiche, garantiscono risultati migliori e uniformi ma alla lunga mostrano la corda, portando con sé anche i difetti della vite primigenia. La seconda prevede la riproduzione di un intero vigneto, in modo da garantirsi un’ampia diversità genetica e piante con diverse caratteristiche. Le maison si uniscono in coro “abbiamo bisogno di vini a prezzi accessibili, perché abbiamo bisogno di un’ampia base di consumatori bene informati. Vogliamo che i Millennial esplorino la Borgogna, ma se diventerà troppo costosa non lo faranno